sabato 28 marzo 2009

ADESSO NON BASTA PIU’ DIRE “BASTA!”

“Il Cittadino” di Lodi riporta oggi una notizia inquietante: la Giunta della Regione Lombardia è convocata per il prossimo lunedì 30 marzo per deliberare sul tema delle “modifiche e integrazioni dei criteri per la localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti urbani e speciali”.
Nel mirino per uno stravolgimento è la Legge Regionale n.12/2007 che disciplina, tra l’altro, la gestione dei rifiuti.

In particolare la Delibera determinerebbe un forte allentamento dei vincoli esistenti ai fini della localizzazione dei nuovi impianti: scompaiono la distanza di mille metri rispetto ai beni culturali, i criteri di protezione delle acque di falda, scompare addirittura la parola “escludente”, lasciando ampio margine alle Conferenze dei Servizi per decidere di volta in volta sui vincoli più appropriati.
Questo è un modo per deregolamentare l’accesso alle aree, al di fuori di ogni regola, a prescindere da tutto e da tutti, soprattutto dai cittadini residenti e vanificando ogni efficacia di qualsivoglia programmazione dell’assetto e della gestione del territorio.

Si ricorda che i vincoli escludenti relativi alle distanze e alla protezione delle acque di falda sono due capisaldi delle osservazioni sottoposte dal Movimento Civico de “La Fenice per Mediglia” nell’ambito della procedura di VIA presentata dalla ME.S.ECO per il “gassificatore” di Bustighera.

TUTTO CIO’ E’ INACCETTABILE!!!

Oltre che inaccettabile, potrebbe essere anche ILLEGGITTIMA una Delibera che imponga l’applicazione di nuovi criteri normativi nella valutazione di progetti presentati precedentemente all’entrata in vigore della Delibera medesima.

PENSATE AD UN ARBITRO CHE CAMBI LE REGOLE DEL GIOCO
NEL MEZZO DEL CORSO DI UNA PARTITA DI CALCIO!!!

Ossia, si cambiano le regole del gioco in corso d’opera, lasciando alle Conferenze dei Servizi la libertà di accomodare all’occasione le regole e i vincoli alle esigenze dei proponenti di turno. I quali, nella stragrande maggioranza dei casi, sono aziende private in massima parte prive di ogni requisito e referenza, se non la benedizione di qualche lobby laica o cattolica non fa differenza.
Al contrario, sia in riferimento alle aziende che a singoli manager, sono numerosi gli esempi di cattiva gestione operativa sfociata in diffide e denunce nonché di comportamenti illeciti, sfociati anche in procedimenti penali.

In primo luogo va smascherato l’indecente balletto dello scaricabarile in atto tra Regione, Provincia e Amministrazione Comunale sulla responsabilità delle scelte al quale abbiamo assistito in tutti gli incontri istituzionali ai quali abbiamo partecipato recentemente: il Consiglio Comunale di Mediglia del 18 febbraio u.s., l’Audizione di fronte alla 7^ Commissione Provinciale e l’incontro promosso dalla Sezione PD locale del 17 marzo u.s. .

E’ vero che il decentramento decisionale Stato-Regioni-Provincie ha portato a una situazione di intollerabile confusione quanto a competenze tra Istituzioni, nonché alla proliferazione di atti normativi e autorizzativi anche contraddittori che lasciano lo spazio all’operatività di affaristi interessati. Ma è anche vero che chi opera nelle Istituzioni dovrebbe esercitare un ruolo elettivo di rappresentanza dei cittadini e delle loro istanze, e non invece – come purtroppo si registra sempre più frequentemente – perseguire disegni che se va bene sono quanto meno indecifrabili, giocando a premere bottoni nel chiuso delle stanze del potere, raggiunte grazie al voto dei cittadini elettori.

Il tentativo di svendita del territorio agli interessi di lucro di pochi, fosse pure perseguito – e “fino a prova contraria” – in virtù di un malinteso senso dei superiori interessi della collettività,

VA FERMATO IMMEDIATAMENTE!!!

Dovranno essere utilizzati tutti gli strumenti a disposizione dei cittadini; che sono numerosi perché, e per nostra fortuna, i nostri padri hanno lavorato sodo per farci nascere in uno Stato di Diritto.

La leva politica del voto è utile ma non basta, soprattutto nell’immediato; è comunque negli obiettivi del Movimento attrezzarsi e operare per consentire ai cittadini le scelte di voto più utili e informate in occasione delle prossime elezioni.

Ma il Movimento Civico de “La Fenice per Mediglia” intende fare molto di più:

continuare a informare e coinvolgere la cittadinanza sulla vicenda del “gassificatore”, ed attivarsi con estrema determinazione per far si che venga chiarita al più presto l’eventuale sussistenza di una “prova contraria” senza limitazioni ed esclusioni preconcette di ambito e di soggetti interessati.

E ancora non basta! La produzione di leggi e norme a qualunque livello, nazionale, regionale, provinciale e comunale deve rispettare le prescrizioni che presiedono e regolano, e ancora una volta per nostra fortuna, le procedure legislative e i contenuti delle leggi medesime. Di fronte a produzioni di leggi e norme, a qualunque livello varate, che a una attenta e professionale vagliatura dovessero palesare caratteristiche di illegittimità, il Movimento della Fenice per Mediglia intende farsi parte dirigente per impugnarle in tutte le sedi competenti e a tutti i livelli di giudizio necessari, sia in Italia che in Europa.
Il quadro delle iniziative perseguite dal Movimento è completato da una attenta pianificazione del ricorso ai media e ai canali di comunicazione e informazione al fine di consentire la massima visibilità alle azioni intraprese, ai risultati conseguiti e agli ostacoli ancora da superare.
Per raggiungere al più presto l’unico risultato utile ammissibile: la definitiva cancellazione del progetto di gassificazione dei rifiuti e la immediata riqualificazione delle aree del Parco Agricolo Sud Milano nel Comune di Mediglia.

PURTROPPO QUESTA NON E’ UNA PARTITA DI CALCIO…
LA POSTA IN GIOCO E’ MOLTO PIU’ ALTA:
GLI INTERESSI DI ALCUNI A PREZZO DELLA SALUTE DI TUTTI NOI!

2 commenti:

Alessandro ha detto...

Buongiorno
dopo avere appena letto il vostro post, sono, oltre che sconvolto, anche confuso. Non più tardi di 2 giorni fa avete comunicato che era stata approvata una legge in provincia che avrebbe bloccato qualunque tipo di processo autorizzativo per il progetto gassificatore, quindi "stroncando" sul nascere il progetto stesso, adesso sembra che invece sia tutto anche "in marcia".
Sinceramente come cittadino non riesco più ad avere chiara la situazione. dove siamo? il progetto è stato bloccato? quali sono i passi successivi? chi deve prendere la decisione (provincia, regione, comune, parco agricolo)? come si sono espressi i suddetti enti?
grazie mille per le risposte
Buona giornata
Alessandro

Unknown ha detto...

Le cose stanno così:
il proponente (Cerroni) con l'avviso del 30.12.2008 sul Corriere ha avviato due procedure:
1. la VIA(valutazione impatto ambientale) con la Regione Lombardia.
2. La AIA (autorizzazione integrata ambientale) con la Provincia di Milano.
La VIA prevede: raccolta osservazioni (60 gg, esaurita), la convocazione della Conferenza dei Servizi (tavolo Regione, provincia, ente parco e comuni interessati) e l'emissione di un decreto con parere favorevole, sfavorevole o interlocutorio.
Se il VIA è positivo il tavolo AIA decide su eventuali prescrizioni cautelative e viene emanata l'autrizzazione a costuire (che deroga automaticamente ai piani regolatori locali).
Per il progetto di Bustighera le cose stanno così:
La Provincia si è impegnata con una delibera a dire no in Conferenza dei Servizi pro VIA (articolo precedente) quando verrà convocata.
La regione sta cambiando le regole per la localizzazione in modo retroattivo. Molte delle osservazioni che abbiamo sottoposto verrebbero bypassate. Per fortuna non tutte.
Spero di essere stato esauriente. Mi rendo conto che è un casino. Comunque grazie per l'attenzione.
Michele Ronchi
La Fenice per Mediglia