martedì 18 gennaio 2011

I CITTADINI DI MEDIGLIA NE HANNO PIENE LE TASCHE DI "CHIACCHIERE E DISTINTIVO"

CHI SI PROPONE PER AMMINISTRARE IL TERRITORIO DEVE LAVORARE SUI FATTI E SU QUESTI RICERCARE IL CONSENSO.

BASTA CON LA POLITICA DELL'IMMAGINE E DELL'EFFIMERO DELLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE E DI ALCUNE VELLEITARIE "NEW ENTRY" !!!

Le dichiarazioni del Sig. Silvano Piazza, presidente del Comitato dei Cittadini di Mediglia per l’Ambiente, riportate da Il Cittadino del 17 gennaio 2011, meritano una severa replica.

Innanzi tutto è risultata priva di ogni fondamento l’affermazione che la MSE abbia richiesto il permesso di abbattere i capannoni dell’ex tritovagliatore ancora esistenti nel sito di Bustighera, come riportato anche dal Comunicato pubblicato dalla Commissione Consiliare Speciale del Comune di Mediglia.

La situazione dal punto di vista amministrativo è alquanto complessa e ben riassunta dal citato Comunicato della Commissione.

Che la partita non sia ancora chiusa è un dato di fatto. Proprio per questo riteniamo di dover stigmatizzare interventi pubblici basati su affermazioni non verificate che hanno il solo effetto di creare allarmismi ingiustificati e di distogliere l’attenzione dai veri problemi.

Se da un lato appare comprensibile l’uscita del Piazza alla luce dei recenti sviluppi che hanno visto il Comitato promuovere la costituzione di una lista civica in vista delle prossime elezioni Amministrative di Mediglia, da un altro lato appare preoccupante la ricerca del consenso sulla base di sensazionalismi deleteri costruiti sulla base di boutades e di azioni di terrorismo informativo.

Il Comitato non è nuovo a simili imprese; anzi, una gran parte della sua azione sin dai tempi della sua costituzione è stato nella sostanza solo “chiacchiere e distintivo”, come diceva l’Al Capone de “Gli Intoccabili”.

Vale la pena di ricordare che, dopo la partecipazione del Comitato alla serata “gassificatore no-grazie” organizzata a Bustighera nel marzo 2009 con l’intervento del Prof. Montanari, il Comitato si è sistematicamente tirato indietro in tutte le occasioni in cui la Fenice ha ricercato sinergie e collaborazioni su azioni specifiche, né da parte loro è stata mai avanzata alcuna proposta in tal senso nei nostri confronti.

Basti citare l’episodio della sottomissione dell’Esposto-Denuncia alla Procura di Lodi, ove venne ritirata una firma già data, perché era necessario non mettere il cappello sulla stessa sedia, ma “apparire” in proprio. Con un altro esposto, inutile nella sostanza, in quanto costruito in massima parte sulla base delle informazioni raccolte e messe a disposizione da La Fenice.

Tutto ciò è proseguito nel tempo, fino alla convocazione della Conferenza Stampa con la quale il Comitato ha presentato l’iniziativa della Lista Civica, alla quale sono stati invitati tutti i partiti e i soggetti interessati, tranne la Fenice.

Il che appare incomprensibile se si riflette sul fatto che La Fenice è l’unica entità attiva sul territorio di Mediglia con la quale il Comitato avrebbe potuto trovare identità assoluta di vedute e di intenti e con la quale avrebbe dovuto sviluppare un rapporto privilegiato.

Se ciò non è avvenuto è perché fin dall’inizio i vertici del Comitato avevano programmato la loro discesa “in campo” in chiave Amministrativa con la bandiera di uomini del centro-destra. Lo dimostra la vicinanza emersa in molte sedi e molte occasioni con l’ex vicesindaco Paolo Bianchi. In tale schema appare quindi chiaro che La Fenice rappresentava per questi signori, non per tutti gli uomini e le donne del Comitato, ma per quelli che al suo interno percorrevano di nascosto il “doppio binario”, un alter ego, un movimento concorrente con il quale non si dovevano fare accordi.

Purtroppo questi signori, guidati da un interesse che a ben vedere non potrà che dimostrarsi miope, hanno non solo sistematicamente disperso tutte le possibilità di sinergia per resistere al “gassificatore”, ma hanno anche focalizzato i loro sforzi su iniziative effimere mirate a guadagnare consensi in chiave elettorale a prescindere dai contenuti. E, non contenti di ciò, in qualche occasione hanno anche assunto atteggiamenti di contrasto nei confronti di iniziative de La Fenice per un maggiore coinvolgimento dei cittadini su azioni specifiche.

Un’ultima considerazione va fatta in merito a quanto riferito dal Piazza sul tema di un possibile impianto consortile per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. E’ inutile che il Piazza si dimeni per rivendicare primogeniture elettoralistiche che non gli competono. Gli ricordiamo che il tema dei rifiuti-zero è stato in parte dibattuto durante il convegno promosso da La Fenice con la partecipazione del Prof. Montanari e che tale argomento è stato ampiamente trattato nel volumetto “Il filone delle verità” pubblicato da La Fenice nel 2009 e dedicato alla cronistoria del sito rifiuti di Bustighera.

La Fenice lavora per garantire un ricambio Amministrativo a Mediglia con senso istituzionale e conoscenza dei problemi del territorio nell’interesse DI TUTTI i cittadini di Mediglia, ove il “DI TUTTI” va inteso sia in senso territoriale di appartenenza alle diverse frazioni, sia anche di orientamento politico.

E’ su questa strada che abbiamo deciso di sostenere il Sindaco evitando il commissariamento del Comune, al fine di portare a casa il bilancio, l’approvazione del PGT, il progetto della scuola di Bettolino e qualche iniziativa ulteriore che per anni una Giunta di incapaci non è stata in grado di varare (dalla Casa dell’Acqua all’intitolazione della Piazza di Triginto a Don Alfonso Milani).

E’ con questo spirito, con uno sguardo competente e a 360 gradi che stiamo dando il nostro contributo alla costruzione di un programma e di una proposta Amministrativa che possa rispondere alle esigenze di TUTTI i cittadini di Mediglia e che possa raccogliere il più ampio consenso per marcare definitivamente quella svolta che non può più essere procrastinata, pena la morte civile della nostra comunità medigliese.

COMUNICATO STAMPA DELLA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE SUGLI ATTI DELLA MSE


Precisazioni in merito alle notizie diffuse dall’Articolo de “Il Cittadino” di Lodi in data 17 gennaio 2011


In relazione a quanto pubblicato da “Il Cittadino” di Lodi nel numero di lunedì 17 gennaio 2011, in merito a presunti sviluppi del progetto della MSE per la costruzione di un impianto di tritovagliazione/compostaggio in località Bustighera di Mediglia, sulla base di dichiarazioni rilasciate dal Sig. Silvano Piazza del Comitato dei Cittadini di Mediglia per l’Ambiente, corre l’obbligo di precisare quanto segue:

1. Contrariamente a quanto dichiarato, a seguito di verifiche effettuate sia presso l’Autorità Competente della Provincia di Milano sia presso gli Uffici Tecnici del Comune di Mediglia, risulta priva di fondamento la notizia che la MSE abbia ad oggi inoltrato richiesta di demolizione dei capannoni del vecchio tritovagliatore presenti nel sito.

2. Il Geom. Pedrazzi della Provincia di Milano, interpellato dal Sindaco di Mediglia Andena, ha riferito di aver ricevuto il Piazza e di avergli riferito, tra l’altro, che nel corso del sopralluogo dello scorso mese di agosto, i tecnici della MSE avrebbero espresso l’intenzione di avanzare richiesta al competente Comune di Mediglia per l’abbattimento dei capannoni di cui si tratta.

3. Si rileva che le opere di cantierizzazione, dopo l’avvio dei lavori nel febbraio 2010, risultano ferme da mesi, come registrato nei verbali di sopralluogo effettuati nell’aprile e nell’agosto 2010 dai tecnici del Comune di Mediglia e della Provincia di Milano.

4. La Commissione Consiliare ha richiesto per iscritto agli Uffici Tecnici del Comune di Mediglia di accertare presso la Competente Autorità Provinciale l’esistenza di eventuali richieste di sospensione avanzate dal Proponente MSE e gli atti conseguenti eventualmente adottati dalla Provincia di Milano. La Commissione ha inoltre fatto richiedere allo Studio Legale di fiducia del Comune di Mediglia un parere in merito alla eventuale decadenza dell’autorizzazione conseguente al fatto che il cantiere in oggetto non risulterebbe, a norma di legge e di Regolamento Edilizio Comunale, “formalmente” aperto in assenza della realizzazione di opere significative indicate nel crono programma.

5. Si ricorda che avverso l’apertura del cantiere in oggetto pendono presso il TAR della Lombardia due ricorsi, il primo presentato da privati e il secondo, con la formula “ad adjuvandum” dal Comune di Paullo, sostenendo la tesi del decadimento dell’autorizzazione provinciale 545/06 per decorrenza dei termini ben prima della data di apertura del cantiere.

6. Si ricorda inoltre che in relazione agli iter autorizzativi degli impianti di tritovagliatura-compostaggio prima di “gassificazione” poi, privati cittadini hanno sottoposto e reiterato successivamente degli esposti-denuncia presso la Procura della Repubblica di Lodi, richiedendo l’intervento del Magistrato per verificare la sussistenza di profili penali ulteriori rispetto alle illegittimità amministrative già oggetto dei ricorsi al TAR.

7. Si ricorda infine che il progetto di “gassificatore”, presentato dalla MSE come naturale estensione dell’impianto di tritovagliatura-compostaggio, ha ricevuto un diniego dalla Provincia di Milano per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e dalla Regione Lombardia per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La MSE ha presentato ricorso al TAR della Lombardia avverso tali provvedimenti; il Comune di Mediglia e i comuni del circondario si sono accordati, sotto gli auspici della Commissione, per uniformare la sottomissione delle istanze per “resistere” contro il ricorso della MSE. Le rispettiva istanze, coordinate dallo Studio Legale di fiducia del Comune di Mediglia, sono state depositate presso il TAR prima delle vacanze di fine anno.

mercoledì 12 gennaio 2011

Approvato il Piano di Governo del Territorio (PGT) di Mediglia

Intervento in Consiglio Comunale

Capogruppo: Pierangelo Avanzi

Adozione del Piano di Governo del Territorio (PGT) di Mediglia

L’atto formale di adozione del Piano di Governo del Territorio è un passaggio importante della vita amministrativa del nostro Comune. Esso necessita di qualche commento per essere inquadrato nella giusta prospettiva a beneficio dei cittadini che hanno il diritto di comprenderne tutte le implicazioni e la consistenza.

Sarà così anche chiaro, una volta di più, come e perché il Gruppo Consiliare de La Fenice abbia deciso di fornire il proprio sostegno a una Giunta tecnica per l’espletamento di una serie di obblighi tra i quali, appunto, il varo del PGT.

Per comprendere bene come stanno le cose, va precisato innanzi tutto che il Governo del Territorio è l’insieme dei processi e delle decisioni amministrative che hanno il maggior impatto sulla qualità della vita dei residenti.

Questo processo riguarda tutti i livelli istituzionali locali: la Regione Lombardia, la Provincia di Milano e il Comune di Mediglia.

La Legge Regionale n. 12 dell’11 marzo 2005, quasi sei anni fa, stabiliva quali erano i ruoli e le responsabilità di tutti i livelli istituzionali coinvolti nel processo.

La Regione Lombardia doveva produrre il Piano Territoriale Regionale o PTR, contenente, tra l’altro, le linee guida da applicare su tutto il territorio regionale, il Piano Paesaggistico e l’indicazione degli Strumenti Operativi.

Il PTR è stato prodotto dalla Regione nel dicembre 2007.

La Provincia di Milano doveva produrre il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale o PTCP, con il quale i precedenti documenti dovevano essere adeguati alle prescrizioni della Legge Regionale 12/05. Il PTCP comprende, tra l’altro, l’analisi del sistema paesistico, del sistema agricolo, del sistema infrastrutturale per la mobilità, del sistema insediativo, e dei progetti speciali.

Il PTCP è stato pubblicato dalla Provincia di Milano nel gennaio 2008.

Senza dimenticare i vincoli già posti in essere dal Parco Sud, al Comune di Mediglia correva quindi l’obbligo di approvare l’atto di sua competenza stabilito dalla Legge Regionale n. 12 del 2005, ossia il Piano di Governo del Territorio o PGT.

Ricordo a beneficio di chi ci ascolta che si tratta di un Atto complesso che include: il documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole, la cui approvazione è condizione “sine qua non” per poter approvare i conseguenti Piani Attuativi e gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale.

In definitiva, un atto la cui approvazione non poteva essere ulteriormente procrastinata.

Per un motivo essenziale: nel corso degli anni in Italia si è consolidato un perverso meccanismo che obbliga gli Enti Locali, in particolare i Comuni, a ricavare una parte importante delle risorse finanziarie di cui hanno necessità con entrate garantite dall’operosità dei privati attivi sui territori comunali.

Questo processo va sicuramente gestito con una visione ampia e di lungo termine allo scopo di valorizzare il territorio ed evitare di sventrarlo per rimpinguare le casse comunali.

Ma è un processo del quale, allo stato delle cose, non si può fare a meno.

Per questi motivi oggi riteniamo che l’approvazione del PGT vada salutata con favore in quanto consentirà al Comune di Mediglia di finanziare una serie di importanti opere pubbliche evitando di sforare il Patto di Stabilità finanziaria.

Certo, il PGT che andiamo ad approvare contiene ancora numerose criticità irrisolte o da perfezionare, come ad esempio l’assetto dell’area di Robbiano che a nostro giudizio risulta essere ancora troppo vicina all’importante complesso industriale della MAPEI e manca una precisa individuazione di aree destinate al produttivo artigianale; ma questo è un PGT, che contiene anche alcune iniziative come quelle relative al centro di Mediglia, intesa come frazione, che è un vero punto di svolta, in quanto consentirà all’Amministrazione Comunale l’avvio di un percorso di appropriazione di alcuni beni di elevato valore architettonico.

Ma non basta! Oltre a fermare il degrado e lo sventramento del territorio, è necessario anche porre in essere forti azioni mirate al recupero dei danni passati: quindi interventi di bonifica e di recupero di aree dismesse, inquinate o di cave come anche vi è la possibilità conferita ai centri agricoli di poter trasformare parte della destinazione produttiva in commerciale di piccolo calibro per la commercializzazione di prodotti locali affini al sistema della filiera corta.

Inserendo in un sistema più complesso e articolato di carattere economico-culturale attività agricole produttive e commerciali, beni di pregio storico e culturale abbinati a luoghi per lo svolgimento di attività ricreative per il tempo libero, messi in relazione fra di loro attraverso un sistema di mobilità compatibile con il territorio, darebbe frutto ad una ulteriore risorsa per il nostro comune che al contempo permetterebbe una migliore fruizione dei servizi esistenti andando ad esprimere un concetto fondamentale di mobilità dei cittadini verso i servizi sul proprio territorio e non al contrario di realizzare nuovi infrastrutture sottocasa di ognuno con continuo dispendio di risorse.

C’è ancora molto da lavorare per sviluppare in progetti tutti i principi qualificanti del PGT: da un lato sarà necessario fare uno sforzo ulteriore per fermare i processi di degrado del territorio. Non solo uno stop netto e deciso agli insediamenti selvaggi, sia civili che industriali, non solo stop definitivo agli impianti di trattamento rifiuti sul nostro territorio, ma anche, costruttivamente, l’avvio di progetti in chiave ecologica.

Quindi si dovrà dare avvio alla realizzazione di un progetto consortile con i comuni confinanti per l’attuazione di un piano zero-rifiuti, da dove poter attingere nuove risorse economiche per gli Enti nel pieno rispetto dell’ambiente, in autogestione dei propri rifiuti, e che dia anche la possibilità di occupazione grazie ad attività di selezione e riciclo dei materiali.

La Giunta Tecnica che sosteniamo ha ereditato dalla precedente amministrazione un documento di PGT che era fondato, e non poteva essere diversamente, sugli ineccepibili principi dettati dalla Legge Regionale 12/05.

Il modo con il quale tali principi erano stati declinati in interventi sul territorio dalla precedente maggioranza, era al contrario fortemente discutibile; l’impressione che abbiamo tratto dalla lettura del PGT che avevamo ereditato, era di una serie di interventi del tutto destrutturati, privi di una logica unificatrice, e del tutto avulsi dai principi ispiratori del Piano.

Erano del tutto incomprensibili alcuni concetti e logiche di sviluppo armonico urbanistico ora declinati.

Abbiamo fatto il possibile per razionalizzarli e ricondurli a un livello accettabile di integrazione e di funzionalità.

Siamo solo parzialmente soddisfatti del risultato sin qui conseguito. Siamo consci che interventi ulteriori sul PGT che stiamo valutando saranno non solo necessari, ma inevitabili.

Ma siamo altrettanto convinti che in questa versione che stiamo adottando, questo PGT abbia qualcosa di più dei requisiti minimi richiesti da un buon Piano di Governo del Territorio.

Quindi non mi limiterei a dire che questo PGT è la fotocopia di quello proposto di chi ci ha preceduto, direi che solo nella parvenza, se visto fine a se stesso, potrebbe sembrare e dire poco o niente di diverso, ma non di contro nei suoi principi ispiratori che portano ad obbiettivi finali completamente diversi.

E’ fatto d’obbligo che coloro, politici e tecnici, che nel futuro avranno l’onere e l’onore di amministrare questo comune, nell’accingersi ad applicare questo strumento urbanistico, lo facciano ispirandosi a questi principi ispiratori con il dovuto raziocinio nell’estremo interesse dell’Ente che rappresentano.

Il territorio offre molteplici vie alternative, sta agli uomini seguirne i percorsi, interpretandone al meglio i giusti principi ispiratori per operare le giuste scelte.

Unendo a questa valutazione, quelle di natura finanziaria per l’avvio di alcune importanti opere pubbliche, la considerazione che sarà così possibile approvare i Piani Attuativi e gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale, e il rispetto dei tempi indicati dal Legislatore Regionale, riteniamo di aver fatto una buona scelta amministrativa nell’interesse dei cittadini di Mediglia.