venerdì 3 aprile 2009

IL PIEDE IN DUE SCARPE

Il Movimento Civico de “La Fenice per Mediglia” ritiene necessario fornire alcune precisazioni e valutazioni in merito ai contenuti degli articoli apparsi sulla stampa negli ultimi giorni, in merito alla vicenda del “Gassificatore di Bustighera”.

Cominciamo col ricordare che il Consiglio Provinciale ha approvato l’ordine del giorno presentato dal Consigliere Massimo Gatti e che la quasi unanimità di voto è stata possibile anche e soprattutto grazie all’efficacia della lucida e puntuale esposizione del problema fatta pochi giorni prima dai rappresentanti del Movimento de “La Fenice” nel corso dell’audizione presso la Commissione provinciale ambiente. Ricordiamo anche che in quella sede l’Assessora Bruna Brembilla aveva sostenuto che non era necessaria una delibera, ritenendo sufficiente solo un no “informale”, e che i due Consiglieri che si sono astenuti sull’ordine del giorno “Gatti” appartengono al suo stesso Partito (PD).
Passiamo ora alle dichiarazioni del Vice Sindaco Paolo Bianchi in merito al voto del Gruppo Consiliare de “La Fenice” contro la Delibera proposta dalla maggioranza per dire no al gassificatore. Bianchi sa benissimo quali sono le ragioni per cui “La Fenice” ha votato contro la proposta della maggioranza, perché sono state chiaramente esposte nella dichiarazione di voto. E sa anche che non si tratta di posizioni pregiudiziali, come dimostra il voto a favore espresso sempre da “La Fenice” sulla Mozione presentata dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico. Ma forse vale la pena di ricordargli in breve queste ragioni che sono di forma e di sostanza. Nella forma noi riteniamo che le proposte di Delibera, come anche le Mozioni, per essere votate vadano prima discusse e condivise con quanti hanno poi la responsabilità del voto.
E ci chiediamo dov’erano il Vicesindaco e il Capogruppo Brocca durante la conferenza dei Capigruppo riunitasi in preparazione del Consiglio Comunale del 18 febbraio u.s., nel corso del quale, ancora una volta col Brocca assente, è stata approvata la Delibera di cui si tratta.
Il Vice Sindaco non può dimenticare, per rimanere alla forma, come sia stato maneggiato l’ordine del giorno che avrebbe dovuto vedere, dopo la Mozione, al primo posto la discussione delle osservazioni proposte dal Gruppo de “La Fenice”. Invece di attaccarsi in sede di Consiglio a cavilli procedurali sulla data di deposito degli atti, impedendo addirittura la votazione del documento, si sarebbe potuta utilizzare la Conferenza dei Capigruppo per entrare nel merito delle questioni e assumere una posizione comune e condivisa.
Invece si continua a preferire il gioco dei ruoli e delle parti, a discapito dei contenuti tecnici e politici e, soprattutto, degli interessi dei cittadini.
E veniamo all’aspetto dei contenuti: il Gruppo Consiliare de “La Fenice per Mediglia” ha votato contro quella Delibera perché essa non aveva, a nostro giudizio, i contenuti minimi per essere votata; il fatto di essere una Delibera del Consiglio, ossia un atto formale dell’Amministrazione, non cambiava e non cambia la sostanza. Che non c’è, anche a cercarla “con il lanternino”. E invece la sostanza era essenziale, perché quella Delibera serviva ad accompagnare le osservazioni al progetto che venivano sottoposte alla Regione nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto ambientale (VIA). In quella fase contavano i contenuti, a prescindere da chi li esprimeva, perché quello era un tavolo tecnico e non la Conferenza dei Servizi che non è stata ancora convocata. Una Delibera che avesse impegnato l’Amministrazione Comunale a dire di no al progetto in sede di Conferenza dei Servizi, avrebbe avuto un suo valore; peccato che la Delibera di cui si tratta non esprima nessun impegno dell’Amministrazione in merito alla posizione da assumere. E peccato inoltre che, al di la di generiche affermazioni, e nonostante una esplicita richiesta de “La Fenice”, non impegni l’Amministrazione a impugnare eventuali e illegittimi pareri positivi al “gassificatore”, davanti agli organi competenti.
Qui non è questione di fare i primi della classe contando i fogli prodotti. Qui conta ciò che in quei fogli è scritto e quanto vale al fine di riuscire a bloccare il progetto e il confronto tra quanto elaborato da “La Fenice” e dall’Amministrazione è oggettivamente impietoso. Né vale aggrapparsi, come pure il Vice Sindaco ha fatto in Consiglio, al fatto di non essere degli esperti; il punto è che, avviata la procedura di VIA, c’erano 60 giorni per sottoporre osservazioni. Noi ci siamo attrezzati, abbiamo studiato, raccolto contributi da tutta Italia, ci siamo affidati al parere di un importante Studio Legale e prodotto un documento che è stato giudicato da tutti eccellente. Ci chiediamo cosa impediva al Vice Sindaco di fare anche meglio di noi, visti i mezzi a disposizione dell’Amministrazione.
Ma il Nostro non si accontenta di rimanere abulico; al contrario in questo periodo si sta dedicando a fare passerella e “Public Relation” in tutte le riunioni e i convegni sull’argomento, rimanendo rigorosamente silenzioso perché, come lui stesso ha ammesso in Consiglio Comunale, è “ignorante in materia”. Ma Bianchi, risulta al contrario incredibilmente loquace quando si tratta di apparire sulla stampa, poco conta se in virtù di dichiarazioni ripetitive e alquanto dissennate, sistematicamente prive di logica e di razionalità, e unicamente orientate a denigrare il lavoro e il ruolo del Movimento Civico de “La Fenice per Mediglia”.
Invece di continuare a fare sproloqui, forse sarebbe bene che il Nostro tenesse d’occhio gli interventi sulla stampa degli altri membri della Maggioranza Consiliare; ad esempio farebbe meglio, invece di rivolgere accuse demenziali al Movimento de “La Fenice” che, a suo dire, starebbe perseguendo “un disegno politico contro la salute dei cittadini”, a chiedere al suo Capogruppo cosa intendeva dire con le dichiarazioni rilasciate il 4 febbraio u.s.. Al Bianchi potrebbe essere concesso di capire quello che a noi non è stato dato, e cioè se alla fine dei conti, come sembra sostenere il Brocca che prendendo atto delle proposte di insediare l’ecomostro a Bustighera che “è stata resa possibile nell’ambito di un percorso che aveva confermato la presenza del trattamento di rifiuti nello stesso posto dove oggi c’è il tritovagliatore, attraverso la procedura di compostaggio dei rifiuti” il medesimo si preoccupava soprattutto di garantire al Comune delle “royalties adeguate, di contro a una preoccupazione per l’occupazione del suolo”.

Allora se almeno al Nostro è concesso sapere, gli chiediamo: secondo la Maggioranza Consiliare, e secondo il Sindaco che ne ha la responsabilità per legge, gli interessi economici, alla fine dei conti, valgono più della salute dei cittadini?
E quando ci si accusa di “strumentalizzazioni politiche”, contro chi, di grazia, dovremmo puntare oggi l’indice per indicare i responsabili, chi dobbiamo ringraziare se “fatalmente” l’allocazione dell’inceneritore risulta essere a Bustighera? Chi se non l’Amministrazione Comunale, la Provincia di Milano e l’Ente Parco Agricolo Sud Milano, nel cui direttivo siede il Sindaco, per le dissennate scelte amministrative che nel corso dell’ultimo decennio hanno portato, un passo alla volta, alla situazione odierna? Ma vogliamo ricordarla la Delibera dell’Ente Parco che ha decretato la conformità del progetto di compostaggio ai requisiti del Piano territoriale di Coordinamento? Vogliamo ricordare su quali basi quella delibera fu varata, peraltro con procedura d’urgenza? E vogliamo dirlo a tutti che sotto quella delibera ci sono le firme di Bruna Brembilla e di Carla Andena? E, per finire, vogliamo dire che grazie a quella Delibera pochi mesi dopo la Regione diede parere positivo alla procedura di VIA e poi la Provincia all’autorizzazione a costruire?
E oggi che si è levato qualcuno a sostenere che, fortunatamente, gli atti che sancivano quelle decisioni illegittime sono decaduti per decorrenza dei termini cosa succede?


Invece di prendere la palla al balzo per un evento così fortunato, senza nemmeno ci fosse stato bisogno di riconoscere gli errori commessi, e starsene zitti e lasciare morire così la cosa … Troppo semplice! No! I nostri amministratori Comunali e Provinciali continuano a “intignarsi” nel sostenere che quelle autorizzazioni sono ancora valide. Aprendo in questo modo, sui tavoli che contano, e nonostante le dichiarazioni e le deliberazioni “contro”, un’autostrada al “gassificatore” e a quanti finiranno inevitabilmente per volere alla fine vederci chiaro anche nei profili di illegittimità contenuti nelle autorizzazioni concesse con tanta faciloneria.

Il Vicesindaco si preoccupi piuttosto di chiedere conto ai suoi referenti regionali per quali motivazioni si sono prestati a votare una delibera che annulla in corso d’opera molti dei vincoli per la localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Questi Signori, con un colpo di spugna, hanno cancellato i vincoli relativi alle distanze, alle falde e alle cave e, come se tutto ciò non bastasse, hanno la pretesa di applicare retroattivamente questa trovata. Quindi anche all’impianto di Bustighera. Questo è ciò che ha fatto la Giunta Regionale.
Cosa si risponderà inoltre agli striscioni appesi a Bustighera con la scritta “gassificatore = diossina”? Le prove date finora su questo versante non sono incoraggianti! Ci ricordiamo ancora delle digressioni di Bianchi in Consiglio Comunale nel luglio 2007 quando, con apparente grande cognizione di causa, tranquillizzava la cittadinanza sulle emissioni di diossina rilasciate in atmosfera dall’incendio del 20 giugno 2007; quando, per intenderci, dichiarava che la situazione era garantita dalle fialette draeger in dotazione ai VVFF. Poi viene il dott. Montanari a Bustighera e ci spiega che la diossina può essere rilevata solo con un monitoraggio in continuo per 24 ore e con il supporto di speciali apparecchiature che forse neanche l’ARPA ha in dotazione!

In definitiva, non riusciamo proprio a capire a cosa attribuire questo continuo perpetrarsi di dichiarazioni del Vice Sindaco, forse un tentativo tra il disperato e l’incosciente per riappropriarsi di un credito politico che ormai, a quanto pare, si è dissolto come neve al sole.
E il Nostro non sembra rendersi conto che ormai tutto quello che dice e fa concorre solo a ledere ulteriormente la sua immagine e credibilità. “La Fenice” non può che ripetergli il consiglio di darsi da fare in “ATTI” concreti come cita il testo della Delibera Provinciale, sicuramente più impegnativo di quello della Delibera Comunale del 18 febbraio u.s. .

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