martedì 4 maggio 2010

Don Alfonso Milani


Don Alfonso Milani è nato a Milano il 6 gennaio 1939.
Ordinato prete nel 1964, fu coadiutore dapprima in S. Apollinare a Milano e poi a Rovagnate (1967).
Ritornò come parroco a Milano a S. Martellina in Muggiano nel 1972. Da lì fu trasferito parroco a Mediglia – Triginto nel 1979.
Infine nel 1995 arrivò a S. Croce in Busto Arsizio.
Terminava il suo cammino terreno improvvisamente il 9 maggio 1998 mentre animava la “Due giorni” giovani in collaborazione con la pastorale giovanile del decanato di Busto Arsizio.
Riposa nel cimitero di Mediglia – Triginto.

“Attesa dell’Eternità”
Note personali di Don Alfonso Milani

In ogni momento della vita si è in attesa dell’Eternità.
Là il Signore mi chiederà del dono che mi ha fatto dell’essere suo prete.
Guardando a ritroso la mia vita, il mio essere, debbo ancora una volta dire che è stato un dono assolutamente gratuito.
Perché io, e non altri amici che ho conosciuto ed incontrato nella mia vita, ho dovuto rispondere a questa gratuità?
“Padre nostro, venga il tuo regno, sia fatta la Tua volontà”; e la risposta non può essere che “sia fatta la Tua volontà; perché non ha guardato le mie capacità, la povertà del suo chiamato; ha guardato il suo amore.
Nella mia pochezza, per il suo amore, ho cercato di vivere l’Eucarestia all’altare e per le strade dei paesi e parrocchie che ho percorso.
Quanta gente ho incontrato: affamata come la gente che Gesù ha incontrato nel momento della moltiplicazione dei pani: aveva fame di Dio, di amore, di pane, di amicizia, di lavoro, di salute.
Quante volte mi sono trovato con la “mia gente” davanti all’altare della Messa e nelle Chiese della “mia gente” mi sono trovato a pregare, magari a mani vuote!
Quanta gente ho incontrato, quanto mi hanno insegnato: famiglie e giovani, malati e anziani, bambini e genitori; quanto poco sono riuscito a dare, quanto poco ho fatto!
Posso dirti solo grazie, o Signore?
Grazie per la preghiera da prete vissuta. Grazie per la gente che ho incontrato.
Ti chiedo scusa per il male commesso e a tutti voi, che lungo la mia vita mi avete fatto capire tante cose, dico grazie e chiedo perdono per ciò che non avete trovato e che invece vi aspettavate da me, desiderosi di Dio, di amicizia, di pace.

Preparandomi all’Eternità vorrei dire:
- “se trovate qualche soldo, sarà per l’ultima comunità in cui mi trovo, se ne ha bisogno, altrimenti per l’Ass. “Comunità per lo sviluppo di promozione umana” con sede in S.Giuliano Milanese.
- povero sono nato e così voglio lasciare questa vita.
- A tutti i miei parenti, sorelle, fratello, nipoti, grazie per la loro attenzione anche se in vita forse, come tutti, non ho espresso tutto il mio voler bene.
Non chiedete nulla se un piccolo ricordo, se così volete.
- a zia Antonietta grazie di cuore, è l’unica parola che posso dire, altre non mi aiuterebbero a mostrare tutto ciò che hai vissuto per me.
- A tutti coloro che ho incontrato, sappiate che non voglio dimenticare nessuno, ma soprattutto ai giovani e alle giovani famiglie dico: non illudetevi del facile, sappiate donare con forza, sappiate aprire i confini del vostro cuore, solo così sarete capaci di amare, perché il mondo ha fame di amore.”

“Signore, tu lo sai, non so dire di più; fa un ultimo dono del tuo amore.
Accoglimi nel tuo regno e fa che l’umanità sia sempre più attenta a Te.”

(Queste note sono state ritrovate dal fratello tra gli appunti di Don Alfonso.)

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