Il Tar del Lazio ha annullato la delibera della precedente giunta regionale sul gassificatore di Albano. A annunciare la notizia che “è di qualche giorno fa ma è rimasta coperta dalla fiducia” votata ieri alla Camera, è il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale ha annunciato che il Comune è pronto a ricorrere al Consiglio di Stato. Alemanno ha però ammesso che questa decisione del Tar “indebolisce fortemente l’ipotesi di Albano e rilancia il problema dell’individuazione di nuovi impianti”. Secondo Alemanno, che ha parlato a margine di un convegno della Uir, questi impianti “non dovranno per forza essere due, ma anche uno con una maggiore potenzialità. Il problema più immediato – ha concluso il sindaco – l’alternativa a Malagrotta”.
_Nella giornata di lunedì 13 il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati dal Comitato No inc contro la costruzione del contestato inceneritore di Albano. Il Tar ha annullato la Via, la valutazione di impatto ambientale, che dava l’inizio alla costruzione dell’impianto con non poche controversie politiche per il rilascio dell’autorizzazione da parte della giunta regionale allora guidata da Piero Marrazzo. La notizia del pronunciamento del Tar si è diffusa solo nella serata di oggi quando è stato avvertito il comitato No Inc del giudizio. Sono stati accolti oltre al ricorso principale anche quelli secondari che mettevano in discussione il progetto dell’inceneritore progettato con raffreddamento ad aria e non ad acqua, visto il grave deficit idrico della zona. Ricordiamo che insieme ai ricorsi dei comitati erano stati presentati ad adiuvandum i ricorsi delle amministrazione comunali coinvolte nell’impianto, primo fra tutti il comune di Albano che ha espresso tutta la sua soddisfazione per un vero lavoro di squadra. La notizia del No all’inceneritore da parte del Tar si è subito diffusa tramite il tam tam di facebook e le catene di sms in serata alle ore 22 comitati No Inceneritore e i cittadini sono scesi in piazza sotto il palazzo comunale per festeggiare e diffondere la notizia alla cittadinanza.
Il TAR del Lazio ha bocciato l’inceneritore più grande del mondo, l’inceneritore di Albano, l’inceneritore voluto da Cerroni e dai suoi boys, l’inceneritore della vergogna, l’inceneritore senza gara d’appalto, l’inceneritore voluto dai Sindaci dei Castelli Romani (Marco Mattei in testa, che da Sindaco di Albano è stato promosso da Cerroni e dalla Polverini ad Assessore all’Ambiente della Regione Lazio). Il TAR del Lazio accoglie il ricorso e annulla la valutazione di impatto ambientale, prot. n. 177177 dell’ 8.10.2008, l’autorizzazione integrata ambientale, prot. n. B3694 del 13.8.2009, l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. 3 del 22.10.2008. Di fatto, il TAR del Lazio annulla tutti i provvedimenti di Marrazzo, il Presidente della Regione Lazio sotto ricatto per i noti filmati pornografici. Un’intera popolazione si è indignata per le gravissime irregolarità, sopprusi e scandali che hanno accompagnato questa bruttissima vicenda. Un sentito ringraziamento va all’impegno del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, dei comitati locali, dei numerosi cittadini che si sono battuti per la difesa del territorio e per dare una speranza al futuro dei Castelli Romani. Una menzione speciale va a Daniele Castri, che ha seguito in modo encomiabile il ricorso al TAR.
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