venerdì 5 marzo 2010

Il Preside Antonio ARRIGONI rimandato a settembre in Consiglio Comunale

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Mediglia del 4 marzo, il consigliere Antonio ARRIGONI è stato clamorosamente rimandato a settembre in STORIA. L'evento è stato sancito da una vera e propria standing ovation da parte dei numerosi cittadini di Mediglia presenti in sala.
E' infatti avvenuto che l'Arrigoni, nel maldestro tentativo di criticare il voto dei Gruppi di minoranza a favore dell'intervento urbanistico su Robbiano all'ordine del giorno, abbia incautamente chiamato in ballo il TRASFORMISMO politico.
La palla è stata colta al balzo dal consigliere Luigi FAGGIANO che si è preso il lusso di dare una autentica lezione di storia all'allibito Arrigoni, ricordandogli la genesi storica del Trasformismo alla fine dell'800 con i Governi Depretis e Crispi, e soprattutto ricordandogli che quelle pratiche avevano a che fare con fenomeni di corruzione e di clientelismo parlamentare che nulla hanno a che vedere con l'attuale realtà del Consiglio Comunale medigliese.
Il pubblico ha evidentemente gradito e sottolineato l'intervento del consigiere Faggiano con scroscianti applausi.

lunedì 1 marzo 2010

Un po' più di una precisazione....

Su “Il Cittadino” di sabato 27 febbraio è stato pubblicato un articolo intitolato: “Il ribaltone politico è formalizzato”, Pdl contro Andena, dove le virgolette sono nel testo stampato.
L’articolo di cui si tratta non è firmato; inoltre, contrariamente a quanto avviene in genere per questo tipo di articoli, la maggior parte del testo è riportato tra virgolette e dovrebbe rappresentare, visto il contenuto, il pensiero di esponenti del nuovo Gruppo Consiliare del Pdl, peraltro non indicati per nome e cognome. Cosa significherebbe tutto ciò? Che “Il Cittadino”, anche se magari non fa proprie le tesi riportate tra virgolette, in qualche modo proverebbe una qualche simpatia per esse?

Rimarcate queste stranezze editoriali, qui ci preme invece fornire ai cittadini un necessario chiarimento e una netta presa di distanze rispetto all’affermazione riportata tra virgolette “La scelta del Sindaco – dicono dal Pdl – sembra dettata da sete di vendetta e quella delle tre sinistre (i tre gruppi in consiglio, ndr) da sete di potere”.
Non sta a noi prendere le difese del Sindaco né argomentare in merito alle ragioni delle sue scelte e delle sue iniziative.

Interpretando che i tre gruppi in consiglio cui si fa riferimento siano quelli de La Fenice, del Partito Democratico e di Rifondazione per Mediglia, in merito alla posizione de La Fenice sono imperative due precisazioni.
In primo luogo, La Fenice non è, né come gruppo consiliare, né come Movimento Civico, una entità che possa essere catalogata come “di sinistra”, per cui l’affermazione “le tre sinistre”, da qualunque parte provenga, non ci rappresenta e non può accumunarci in questo agli altri due gruppi consiliari. In secondo luogo, non ci riteniamo artefici di “ribaltoni” né possiamo condividere di essere affetti da “sete di potere”. Ciò che La Fenice ha a cuore è, in questo momento, evitare il commissariamento del Comune in pendenza di alcune decisioni potenzialmente devastanti come l’iter del gassificatore.
Una delle tattiche mediatiche tipiche del Pdl è notoriamente quella di attribuire agli avversari politici le proprie nefandezze: in questo caso sanno benissimo tutti che il “golpe” amministrativo lo hanno tentato i dieci consiglieri confluiti nel nuovo gruppo del Pdl e che la “sete di potere” è esattamente la loro caratteristica distintiva, visto che stanno cercando di rimanere in tutti i modi attaccati all’osso, nascondendosi dietro il presunto patto con gli elettori.

Al contrario di costoro, La Fenice ha un proprio carattere distintivo: quello di proporsi come soggetto portatore di un nuovo modo di fare politica amministrativa nel Comune di Mediglia. Rimettendo i cittadini e i loro interessi al centro delle decisioni, dicendo basta a scelte etero dirette prese su altri tavoli e calate dall’alto – specie a quelle che hanno impatti devastanti con il nostro territorio, per il quale invece proponiamo uno sviluppo armonico fondato sulla valorizzazione e il recupero dell’enorme patrimonio ambientale, architettonico, culturale e agricolo esistente.

Questa proposta, nel metodo e nei contenuti, è condivisa da cittadini con storie, idee politiche e non, cultura, conoscenze e professionalità che più diverse non si può. Sia il gruppo consiliare sia il Movimento Civico rappresentano trasversalmente tutte le alternative possibili: laici e cattolici, destra e sinistra, salariati e imprenditori, e così via. Questa è la nostra ricchezza e da questa ricchezza dipende la qualità della nostra proposta amministrativa. Il nostro percorso si congiunge a quelli di coloro che, quanto meno, condividono con noi metodo e principi generali.

E se le scelte dei cattolici presenti ne La Fenice tendono a valorizzare la Dottrina Sociale della Chiesa o a privilegiare, mettiamo, l’umanesimo evoluzionista di Teilhard de Chardin a scapito di certo integralismo confessionale anti-relativista che va di moda, non riteniamo sia un motivo valido per bollarci come “di sinistra”, anche se capiamo bene quanto possiamo risultare scomodi per un certo “establishment”.